Santuari e Conventi della Valmarecchia Vicino Rimini
Eremi,santuari,chiese,conventi...In Valmarecchia e nell'entroterra di Rimini, sono presenti molti luoghi storici sorti nell'antichità com edifici di culto. Molti di questi sono chiese di origine remotissima e costruite in sintonia con la storia stessa dei borghi romagnoli. I santuari non sono molti,ma,eccetto la città stessa di Rimini, quei pochi presenti, non mancano di contraddistinguere lo scenario storico del luogo e quello naturale,proprio come i numerosi conventi o eremi sparsi sul territorio.
In questo articolo tratteremo di almeno tre tra i più importanti e più bei santuari,eremi o conventi,che abbelliscono questa parte dell'Emilia Romagna. Non sono infatti importanti,come semplici edifici di culto dell'antichità,ma legati alla storia stessa di queste terre e alle esperienze turistiche locali,come passeggiate verdi nella natura,tra i numerosi sentieri e percorsi di trekiking.
Il Santuario della Madonna di Saiano
Questo edificio,molto noto "eremo della Madonna di Saiano" è un luogo di culto isolato e perfettamente incastonato in un territorio dominato da speroni rocciosi che,nell'antichità, avevano un grande valore militare e strategico. Nell'antichità più remota,questo luogo aveva una origine di culto pagana,legata al dio Giove. Da qui il nome Saiano,che deriva, appunto, dal nome della montagna intitolata all'antica divinità pagana. Divenne sede di una antica chiesa, nota sin dai primi secoli dell'anno 1000.. E' oggi tra i santuari più importanti e meta di pellegrinaggi locali.
Dove si trova
Si trova tra in via Saiano tra il comune di Verucchio ed il territorio di San Marino,vicino Montebello e Poggio Torriana,di cui fa parte e si eleva a 260 metri di quota. Puoi leggere qui un articolo completo sulla storia del luogo,nonché sui percorsi per le passeggiate nella natura e trekking.
Il Convento di Sant'Igne a San Leo
Il convento e chiesa di Sant'igne è situato nel territorio di San Leo,in Valmarecchia,anche se costruito fuori le mura del borgo,secondo la regola francescana delle origini. Venne edificato proprio dopo il passaggio di San Francesco,passaggio da cui deriva la leggenda del fuoco diffusa nel XVI secolo,che parla di una apparizione di luce allo stesso frate di Assisi. Dal nome latino per indicare il fuoco,cioè "ignis",deriva il nome del convento.
Tra le architetture sacre più importanti dell'itinerario storico di San Leo(si ricorda infatti la presenza di un Museo di Arte Sacra),gli interni preentano un affresco,sopravvissuto fino ai giorni nostri, raffigurante una Madonna con Bambino tra San Giuseppe e Sant'Antonio da Padova. Reperti fanno pensare alla presenza, anteriore nel tempo, di una cappella legata a Sant'Antimo ed alle abbazie benedettine. (Vedi qui per saperne di più o sugli orari dei musei,tra cui quello di Arte Sacra di San Leo).
Madonna delle Grazie di Pennabilli
E' chiamata anche Chiesa di Sant'Agostino e si trova a Pennabilli. Il nome proviene dall'immagine della Madonna seduta con il Bambino sul trono.
La storia del miracolo
E' molto importante per la religiosità storica locale,in quanto legata ad un miracolo di lacrime nell'Anno del Signore 1489 e di apparizioni nel cielo negli anni successivi per proteggere la città dagli attacchi delle milizie fiorentine di Lorenzo de Medici in guerra con Francesco Maria della Rovere.
Si racconta,infatti,che,durante l'assedio di Pennabilli,il 17 febbraio 1517,apparve l'immagine luminosa della Madonna sulle mura,mettendo in fuga gli assedianti. Lo stesso miracolo si ripeteva anni dopo,il 22 febbraio 1522,dove,durante la notte, mentre i nemici cercavano di entrare in città,per la quale era stato decratato l'abbandono per inferiorità numerica rispetto ai nemici toscani,il cielo fu scosso da un bagliore,che mise i nemici in fuga.